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Oggetto
Il Palazzo della Signoria è posto nel mezzo della città antica, allineato sull’antico cardo della città romana. La posizione di preminenza del Palazzo della Signoria nell’impianto urbanistico della città è rilevabile con evidenza dalla semplice lettura della planimetria ottocentesca, che ne mostra ancora il tessuto vario rinascimentale bene identificabile entro le cinta murarie confinate ad occidente con l’espansione moderna. Lo schema di riferimento di Francesco Maurizio di Giorgio di Martino nel palazzo di Jesi è l’impianto classico della domus romana, con il suo atrium aperto, sovrastato dall’impluvium a base quadrata che lascia circolare luce ed aria dall’alto. Il modello si definisce consolidandosi in un blocco geometrico scandito su tre piani, con una spartizione che viene richiamata all’interno nel cortile loggiato. Le stanze si affacciano sulle strade e sono distribuite all’interno da corridoi aperti sulla corte; i livelli definiscono diverse destinazioni funzionali: al piano terra una zona di servizio (portineria, corpo di guardia, magazzini, ecc.); al primo piano (o piano nobile) una zona di rappresentanza (salone d’onore, sale d’udienza, cappella privata, ecc.) al secondo gli appartamenti privati del signore.
Scopo
Questa piccola parentesi del corso di Restauro Architettonico vuole mettere in luce alcune delle analisi svolte durante il semestre per capire e fermare “su carta” lo stato di conservazione del palazzo nel 2016. Tra le analisi più importanti vi è lo stato di degrado della facciata principale, studiata e rilevata attraverso la fotogrametria e riportata graficamente su pc attraverso l’utilizzo accurato di una penna digitale che ha permesso di arrivare ad un dettaglio altissimo.. Attraverso i metodi di rilievo conosciuti durante il corso di restauro architettonico, abbiamo rilevato quanto più possibile per cercare di restituire le piante dell’intero edificio. Alcune stanze però risultavano, nel periodo in esame, inaccessibili per lavori in corso..
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Sono gli anni trascorsi dalla sua nascita fino al 2016, anno in cui abbiamo analizzato e studiato il palazzo; il 1486 è l’anno in cui Francesco dona i disegni tecnici e gli elaborati ulteriori al comune di Jesi per iniziare i lavori della costruzione del nuovo palazzo..
Pianta Piano 0
“Lungo piè trenta e largo piè trentadue..” Secondo la teoria dovrebbe essere a quadrato oppure lungo un terzo o metà o due terzi più della larghezza. Nella realtà non corrisponde a nessuna di queste regole poichè secondo le misure trovate misura 28.50 per 29.90, avendo un rapporto tra le due misure di 1.04. Le scale dovevano essere due per lato ed invece sono soltanto due in totale; la loro larghezza, però, corrisponde alle quattro scale inizialmente previste. Ogni piano si presenta diverso dall’altro nell’impiego dei materiali e crea quindi un suggestivo effetto di colori. Tutto l’edificio è realizzato in laterizi chiari, ai quali si contrappongono i pilastri quadrati del portico terreno, in laterizi rossi, sormontati dai relativi capitelli scanalati in pietra bianca..
Pianta Piano 1/2/c
Il primo ordine di logge in pietra d’Istria e il secondo loggiato, mai terminato, con pali di legno di rovere. Il lato d’ingresso e quello simmetrico frontale presentano tre campate ciascuno, di cui quelle centrali, più larghe delle altre sono coronate da archi ribassati; gli altri hanno quattro campate ciascuno con archi a tutto sesto. Di particolare raffinatezza risulta il secondo ordine (primo loggiato), composto da agili colonne in pietra d’Istria con capitelli corinzi che sorreggono le volte a crociera del loggiato..
Prospetto Ovest
Su questo prospetto si aprono tre porte, di cui quella centrale, detta della “Salara”, ha un elegantissimo portale rinascimentale ad arco ribassato sempre disegnato dal Martini. Nel 1551 il palazzo era stato completato con una slanciata torre a tre ordini merlati e cupola finale, che crollò nel 1657 a seguito di un terremoto. Riedificata nel 1661, per mancanza di fondi non venne mai ultimata..
Prospetto Est
Ai quattro angoli dell’edificio sono presenti degli scudi araldici sporgenti con delle piccole teste di leone e cornucopie che danno eleganza agli spigoli..
Prospetto Nord
Il prospetto nord si presenta come il più degradato ed ha delle mancanze materiche in prossimità delle finestre del primo e del secondo piano..
Facciata Principale / Restituzione fotogrammetrica e utilizzo della penna digitale per il ricalco
L’elegante facciata principale è aperta da un doppio ordine di finestre a croce guelfa. Nel pianterreno è posta una lastra di marmo, con ordine di Papa Alessandro VI, che riporta le misure ufficiali della “Respubblica Aesina”, delle linee a rappresentare la canna e il passo (1 Somel, 35 metri), e il trapezio per misurare tegole e mattoni. Si apre al centro il grande portale d’ingresso, costruito nel 1588 in stile dorico rustico, e al di sopra di esso, in posizione centrale sulla facciata, è posta una edicola rettangolare decorata con putti, festoni d’alloro e ricche candelabre a rilievi, con all’interno l’altorilievo di un leone rampante coronato, emblema della città; scolpito in pietra nel 1498 da Michele di Giovanni da Milano e dal figlio Alvise, sul disegno del Martini. Alla base dell’edicola si legge la scritta in latino “AESIS REX DEDIT, FED IMP CORONAVIT, RES, P ALEX VI PONT INSTAURAVIT” così tradotta: “Re Esio lo concesse, Federico II Imperatore lo coronò, la Repubblica, pontificando Alessandro VI, lo pose”. Al centro della serie di finestre del secondo piano è una targa con le chiavi pontificie aggiunta nel 1500. L’orologio della facciata, fatto costruire da Ansovino da Camerino, sostituisce quello originale andato perduto a seguito del crollo della torre..
Sezione AA’
La struttura verticale è formata principalmente da muratura in mattoni a sacco con paramento in mattoni; poi, nel cortile interno, si hanno al piano terra dei pilastri in muratura di dimensioni 60×60, al primo piano delle colonne in pietra della Dalmazia di diametro 35 ed all’ultimo piano dei pilastri in legno di larice di dimensioni 18×22. Questi ultimi sono ridotti malissimo ed hanno bisogno di una sostituzione immediata..
Sezione BB’
La struttura orizzontale è formata principalmente da volte in mattoni a crociera e da tetti in legno con orditura principale a spinta eliminata. E’ presente anche un solaio a cassettoni in legno di magnifica manifattura. In primis sono le volte a prendere il comando sul controllo delle spinte dell’intero edificio ed il mattone il materiale principale..
Orologio della torre / Restituzione fotogrammetrica e utilizzo della penna digitale per il ricalco
L’orologio ha uno stato di degrado elevato ed avrebbe bisogno di un restauro urgente. Il fenomeno della fessurazione è quello più presente all’interno del cerchio principale ove son presenti i numeri romani, anch’essi colpiti e divisi in varie parti..
Portale d’ingresso / Restituzione fotogrammetrica e utilizzo della penna digitale per il ricalco
Il portale d’ingresso è ben messo e l’unica parte da controllare risulta essere il timpano sorretto dalle due colonne, che presenta alcune mancanze materiche e un leggero fenomeno di crosta e presenza di vegetazione..
Edicola maggiore / Restituzione fotogrammetrica e utilizzo della penna digitale per il ricalco
L’edicola, di notevole importanza e di dettaglio sublime, è mantenuta in buone condizioni. Il leone rampante è danneggiato in diversi punti come le zampe e la coda; in particolar modo risultano compromessi dalla loro forma iniziale gli angeli soprastanti l’edicola, di cui mancano intere parti fisiche..
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